Leonardo Sciascia fa esporre, in modo magistrale, a don Mariano ne “Il giorno della civetta” quelle che per lui erano le varie tipologie di uomini al mondo: «Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…» 
Bene direi che il quadro per descrivere la situazione internazionale ed italiana in particolare ci sia tutto. Il nostro beneamato premier, il twittatore folle, direi che può rientrare tranquillamentte nella categoria degli ominicchi: si crede grande statista, spara frasi ad effetto che tanto colpo fanno sugli italioti (che oramai si dividono fra “pigliainculo e quaquaraquà) e “scimmiotta” i grandi, quelli che i fili li tirano veramente mentre si fanno crasse risate nel vedere come le anatre annaspano nelle pozzanghere che gli sono rimaste.
Dopo l’esperimento sociale della Grecia si è passati, direi con esito del tutto positivo, a quello dell’Italia. L’industria (quella pochissima “pesante” che aveva, ma soprattutto quella manifatturiera che era il “nocciolo duro” della nostra economia) è stata smantellata, pezzo a pezzo, svenduta per tre denari, come si suol dire. Le Istituzioni sono ridotte a simulacri di difensori dei valori oramai fittizi e sono state smembrate anch’esse nominalmente e di fatto. La costituzione, sicuramente non la “più bella del mondo”, ma certaemente una delle migliori, è stata in più occasioni attaccata per minarne i principi fondanti. I partiti politici non esistono più, sostituiti da un “unicum” omopensante (il cui pensiero, nel migliore dei casi, non esiste affatto, mentre nel peggiore è sapientemente guidato da altri). I sindacati ed i diritti dei lavoratori sono stati minati alla base, mentre i contratti di lavoro sono stati uniformati ad una realtà che nei fatti già esisteva di estrema precarietà, rendendola però regola incontestata ed incontestabile, facendola passare per la migliore possibilità di sopravvivenza in un mondo in continua trasformazione, soprattutto nel campo lavorativo. I cittadini sono oramai arrivati al rango di sudditi, di anatre che annaspano nelle pozzanghere che gli sono lasciate per fargli credere di essere ancora vive e vitali, mentre di fatto sono come i pesci che vengono allevati negli allevamenti intensivi: non devono crescere pià di tanto perchè non ce n’è bisogno. Si possono consumare in fretta e dopo di loro ce ne saranno altri al loro posto che ricopriranno la stessa funzione.
Il livello di tensione sociale, ovviamente, per mantenere tale status quo, è volutamente tenuto alto, favorendo illegalità a vari livelli (dai mafiosetti che regolano la vita sociale della Capitale, agli zingari che scorrazzano indisturbati nelle strade cittadine compiendo pià o meno piccoli reati, alle minacce presunte o reali di terrorismo internazionale, cosa quest’ultima in particolare che dà adito ad un maggiore controllo sociale, restringendo le libertà personali in nome di una presunta maggiore sicurezza).
Questo a livello nazionale. A livello internazionale l’Europa è ridotta ad un simulacro d’un’idea che si regge solo sulla speculazione di una moneta regolata da un gruppetto di oligarchi privati, parte anch’essi di quanti tirano veramente le fila dei “destini del mondo”, mentre viene sistematicamentte smembrata nei suoi ideali d’unione e rafforzamento politico. Quindi l’uscita della Grecia (non voluta, ma a questo punto sperata) e quella auspicabile fin dall’inizio della Gran Bretaagna (a questo punto voluta e programmata) fanno parte di un processo di destrutturalizzazione del vecchio continente.
Non c’è che dire, proprio un bel quadretto. Tutto questo mentre i destini del mondo si decidono, manco a dirlo, con i “giochi” politici internazionali fra Usa, Cina, Russia, Israele e Paesi Arabi.
Brindiamo! Dopotutto siamo arrivati quasi a metà dell’anno…

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Nemulisse

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