C’era una volta una strega cattiva…, o meglio ce n’erano due. Così potrebbe iniziare la nostra storia. Oppure: in un mondo futuro, manco tanto lontano, c’era una bella principessa addormentata nel bosco. Il suo nome era Italia. 
La povera meschina viveva in povertà assoluta, vessata dalla mattina alla sera da un migliaio di orribili nanetti,  servi sciocchi,  o utili idioti che dir si voglia, delle due regine.
Ogni volta che la principessa stava per essere svegliata da un principe che passava nel bosco,  ecco che le due streghe cattive, ora l’una ora l’altra, provvedevano a farla ripiombare in un sonno profondo facendola pungere dai nanetti con un fuso dalla punta avvelenata. A tempi irregolari le due perfide vegliarde le inviavano finti principi che, con le labbra avvelenate, la baciavano fingendo di volerla liberare dal gioco perverso di sottomissione e in realtà facendola piombare ogni volta in uno stato catatonico sempre più profondo. 
Un bel giorno la principessa più potente (che aveva generato l’altra con lo scopo di occuparsi dei territori lontani in una regione chiamata Europa) decise che era arrivato il momento di mandare un essere molto potente, al suo servizio,  per finire definitivamente di soggiogare la bella addormentata. Questo essere aveva le sembianze di un Drago che sputava fiamme dalle narici ed era circondato da otto fedelissimi che gli facevano da scudieri.
La seconda strega cattiva (quella un po’ meno potente, per capirci) che si chiamava UE e le sue aiutanti, Alemanna e Franzosa in primis, pensarono erroneamente che il Drago fosse stato mandato per dare loro una mano a sottomettere la bella addormentata. Ma in realtà non avevano capito un bel niente. In realtà egli era l’inviato della strega più potente, il cui nome NOM faceva rizzare i capelli in testa per la paura al solo nominarlo, e di quest’ultima doveva portare a termine gli ordini,  fregandosene bellamente delle aspettative di UE e delle sue servitrici. 
Proprio questa, però, era la ragione per la quale agli occhi sognanti di Italia (e non avrebbe potuto essere diversamente, sennò che bella addormentata sarebbe stata!) sembrava essere l’eroe salvatore della Patria. Così ad ingannarsi erano in due: la meschina che versava in un letto di dolore e sangue, e la strega UE e le sue servette.
Alle volte le speranze giocano brutti sogni e il sonno della ragione genera incubi, oltre che mostri.
Il seguito della favola ve lo racconto un’altra volta. Intanto vado sulle tombe dei fratelli Grimm e di Basile per farmi perdonare.
Speriamo che siate indulgenti anche voi!
G
M
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Nemulisse

One thought on “Delle streghe cattive e di altre favole

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