Ho sempre avuta una smisurata simpatia per le intelligenze vive, per le persone sagaci, quelle a cui non devi spiegare molte cose perché ti comprendano o capiscano al volo una situazione. L’ironia spesso è una logica conseguenza di tale qualità e si può esplicitare nelle più svariate forme. Ho conosciuto persone colte, ma di una noia totale, direi morte dentro fin dalla nascita o diventate tali pian piano, nel corso di un lungo allenamento mentale e morale. 
Al contrario ce ne sono, vivaddio, che sprizzano vitalità da ogni ganglio del cervello. Fino a qualche anno fa la loro conoscenza avveniva prevalemente di persona. Oggi, nell’era digitale, ho iniziato a seguire ed apprezzare molte persone sui social network: Facebook, Twitter e qualche blog come il mio. Devo dire che molte di quelle più stimolanti sono donne, ma non ne faccio una questione di sesso. Un’intelligenza viva è bella da osservare anche in un bambino che, come direbbero i tedeschi o come dicevano i greci antichi, non ha un sesso ben definito, tanto da connotarlo con un genere specifico. 
Con alcune di queste belle persone sono entrato direttamente in contatto; con altre c’è un “dialogo” a distanza, fatto di reciproci “sguardi” ed osservazione “telematica”, per usare un termine desueto. Molto meglio un messaggio di pochi caratteri, ma ben pensati che un sermone di mezz’ora di tanti tromboni che ci sono in giro. Come molto meglio è anche un pezzo scritto con “finta” trascuratezza e con quelle che i benpensanti direbbero essere volgarità e parolacce (in realtà con un loro ben specifico significato semantico) che un merletto scialbo e senza contenuto di qualche affermato scrittore più blasonato. Poi ci sono coloro i quali con un’immagine messa a commento di una grande verità di qualche scrittore o filosofo sanno donare maggiore incisività a tale citazione. Altri ancora con una sola vignetta riescono a ad essere ben più caustici e riassuntivi, circa la realtà che ci circonda, che cento discorsi di sociologi e tuttologi da “ospitata” televisiva.
Gli anarchici nell’800 usavano dire, con riferimento a chi veniva arrestato, che una risata avrebbe seppellito le disuguaglianze ed avrebbe fatto prevalere i diritti di chi lottava per essi con consapevolezza: ce ne fossero di persone in grado di fare ridere questo nostro mondo decadente! Allora viva l’intelligenza acuta! Viva la libertà di pensiero! Viva l’autonomia dei liberi spiriti!

Nemulisse

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