Bene. Il Papa è dimissionario, mezza Italia finanziaria è indagata o arrestata, il festival di Sanremo continua ad anestetizzare gli italioti (come al solito) ed anche io comincio a non sentirmi tanto bene! Saldi di fine stagione invernale. Fra poco la primavera verrà ad illuminare il Bel Paese e nuove speranze si presenteranno ad un Paese affaticato dai fumi dell’inverno. Salteranno fuori altre storie che faranno discutere nei bar gli amici che s’incontrano per prendere il caffé o giocare la schedina del Superenalotto, sola speranza residua di riscatto da una vita, più o meno inconsapevolmente, banale. Poi arriverà l’estate, i primi bagni al mare e tutto prenderà altri colori, quelli caldi, quelli delle vacanze, quelli dei balli e delle canzoni in discoteca all’aperto. Chissà chi “guiderà” questo piccolo Paese verso un “radioso” futuro! Chissà chi siederà sul soglio pontificio! Sarà il Papa nero? Sarà il Papa mulatto? Sarà un altro Papa bianco? Come se tutto ciò non rientrasse in un ordine di cose ed idee già prestabilite, come se il considerare il futuro della Chiesa da un punto di vista religioso non fosse legato a disegni politico-economici che nulla hanno a che stabilire con il credere. E allora viva il toto Papa, viva un mondo in lento declino verso uno dei punti più bassi della Società occidentale, dove il vivere o il morire ha iniziato a non avere più significato neanche al suo stesso interno: la Grecia ed il Portogallo docent!
Comunque tutto va bene, prenderò una dose di Sanremo anch’io: dovrebbe farmi bene, ne sono certo. Anzi, mi sento già meglio solo all’idea!
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Nemulisse

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