L’ennesima riprova che questo nostro sia un Paese morto è data dalla genìa della nostra classe “imprenditrice”. Ultima in ordine cronologico, ma purtroppo non sola dimostrazione è data dalle dichiarazioni del presidente di Telecom Italia Franco Bernabé, il quale, da “illuminato” manager di una delle ex più grandi e prometttenti realtà economiche di questa nostra Italietta, ha fatto grandi progetti per il futuro si, ma delle sue già pingui tasche e di quelle degli azionisti di maggioranza della Telecom stessa. E’ indubbiamente più remunerativo guadagnare, grazie ad un elevato costo del rame (tecnologicamente obsoleto rispetto alla fibra per il trasferimento di grandi quantità di dati), con l’avallo della Commissione Europea, che non si capisce se lo faccia per ingenuità, pensando alla buona fede di chi dovrebbe investire in innovazione e ricerca (almeno nel nostro miope Paesucolo), piuttosto che per un preventivo calcolo d’interessi pre concordato con sapienza; dicevo è più remunerativo guadagnare speculando sul costo di certe materie prime (ecco la Finanza che torna alla ribalta, guarda caso), piuttosto che pensare al futuro di una nazione, investendo del denaro che, in ogni caso, rientrerebbe moltiplicato a beneficio di tutti negli anni a venire. Già, ma il punto è proprio questo: perché pensare al beneficio di tutti e per giunta a medio-lungo termine, più che a quello proprio a brevissimo? Ed è qui che si fa ulteriormente pesante come un macigno la completa assenza della Politica, a livello nazionale e non solo, che invece di dare indicazioni precise su una politica economica degna di questo nome per un Paese in continuo declino, pensa solo ad ingraziarsi un potere che l’ha oramai sostituita e che ne detta le direttive a suo piacimento. Nell’Italietta vacanziera di esempi ce ne sono a iosa, ad iniziare dall’altro super manager, il geniale Marchionne, salvatore dell’italica industria automobilistica! La sta salvando così bene che è stato capace di farsi pagare dallo Stato, come tutti i suoi predecessori (anche se quest’ultimi sempre qui rimanevano), per “delocalizzare” e smembrare quello che era un vero e proprio patrimonio di idee e saper fare di questo Paese per molti versi al margine del mondo che conta. In tutto questo bailamme agostano fa un rumore assordante la voce completamente assente del Governo dei “tecnici” su come uscire da questo cul de sac in cui ci siamo cacciati, secondo me senza speranza alcuna d’uscirvi: ma a volte i miracoli accadono, chissà!