Ciò che maggiormente fa tristezza in questo Paese non è tanto il fatto che un vecchio faccendiere, invischiato con la mafia, corrotto e corruttore, buffone in fondo all’animo, e con svariate altre decine di pessime attribuzioni che gli si potrebbero affibbiare si candidi, per finta o sul serio, alla guida politica di una parte dell’agone politico. No, non è questo. Ciò che maggiormente fa tristezza, almeno a me, è che quel che resta della politica e della società civile di questo Paese defunto stia ancora a questionare se effettivamente lo farà, dandogli modo di far parlare ancora di sé, dopo oltre due decenni di suo governo distruttivo. Fa tristezza perché la dice lunga sul vuoto pneumatico di idee, di vis politica, di valori intrinseci con cui far mettere nuovamente in moto una società morta come quella italiana. Ci si deve aggrappare ad una polemica sterile sulla eventuale ricandidatura di un morto che cammina, perché evidentemente si è più morti di lui. In un Paese civile, tali personaggi sarebbero oramai cronaca, purtroppo storia, solo un ricordo da citare per le cronache. Ed invece no: giornali, televisioni, opinionisti, politici e chi ne ha di più ne metta giù a commentare a piè sospinto del nulla, della solita fuffa, mentre l’Europa crolla sotto gli schiaffi della Finanza, mentre la gente viene licenziata e non ha più neanche di che vivere, mentre il futuro viene rubato a tutti noi, tra una conferenza del nostro capo di Governo (dove sparla della concertazione sociale) ed una leggina fatta passare sottobanco in quel che resta del Parlamento, mentre si ricomincia a parlare già del prossimo campionato di calcio e di tutte le cavolate ad esso abbinate che aiutano tantissimo a mantenere lo status quo. Che Paese sbagliato, che gente sbagliata: chi può l’abbandoni se non vuole andare a fondo con lui. Io sto facendo carte false per andarmene, perché i mulini a vento non si possono combattere ed è un gioco sterile tentare di farlo!
Vladimir Kush – Fauna nella Mancha
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Nemulisse

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