Nella storia della Repubblica italiana si sono succeduti a più riprese i cosiddetti salvatori della Patria. E’una tipologia, quella del salvatore, che s’incarna di volta in volta nell’uomo del destino che faccia risorgere le sorti del Paese, da un punto di vista economico, sociale o culturale. Ad ogni crisi politica di una certa entità si fa dunque ricorso a questa tipologia d’uomo. Questa volta è il turno, così sembrerebbe, di Mario Monti, pluri incaricato professore d’economia dal curriculum studiorum di certa rilevanza, nonché un cursus honorum di tutto rispetto: professore ordinario presso l’Università degli Studi di Trento, insegnante presso l’Università degli Studi di Torino, professore di economia politica presso l’Università Bocconi di Milano e direttore dell’istituto d’Economia presso la medesima università. Fra gli altri incarichi è stato vicepresidente della Comit, Rettore e Presidente della Bocconi, Commissario europeo. Inoltre è presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg e ciliegina sulla torta è stato dal 2005 international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen. È inoltre advisor della Coca Cola Company. Che altro dire? Niente, soprattutto dopo questi ultimi due incarichi. Riassumiamo: Goldman Sachs è la banca finanziaria statunitense responsabile, assieme alle più note agenzie di rating d’oltre oceano (Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch), dell’attuale crisi internazionale e tanto Mario Monti quanto l’attuale Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi sono stati uomini di punta di tale banca. Sarà un caso? Sarà un caso che le banche, gli unici organismi che hanno ricevuto aiuti statali massicci in seguito alla crisi del 2008, che avevano contribuito in larga parte a creare loro stesse, abbiano questi “uomini del destino”, come il nuovo primo ministro del Governo transitorio greco, Lucas Papademus, come leaders dei Paesi che hanno prima massacrato da un punto di vista economico e sociale. Sarà che sono sospettoso di natura, ma come diceva Giulio Andreotti “a pensar male è peccato, ma spesso ci s’indovina”! Ma vuoi vedere che l’economia ha programmato di prendere il posto che una volta era deputato alla politica alla guida dei Paesi del cosiddetto mondo industrializzato! Il Capitale prende il posto della politica e la fagocita usurpandone le prerogative che le sono proprie: occuparsi dello sviluppo e dell’ambito sociale, secondo quella che era la definizione aristotelica, cioè di amministrazione della “polis” per il bene di tutti, la determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano, ovvero dovrebbero poter partecipare!
Nemulisse

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