Eh sì, la Crisi è ovunque. Mal comune, mezzo gaudio come si suol dire. Soprattutto quando si ha bisogno di “armi di distrazione di massa”, in questo caso di tipo economico. Così gli “analisti” italiani, seguiti a ruota in pompa magna dai nostri media, noto esempio di indipendenza e competenza, si sono sperticati nel dichiarare ai quattro venti che “perfino la Germania frena”, udite udite, con un bel -0,2% del Pil. E’ come dire che un elefante ha rallentato la sua corsa perché un orecchio gli si è piegato contro il vento, rallentandone la corsa. Ovviamente non si analizza più di tanto il perché di questo “enorme” calo nell’economia tedesca, perché altrimenti si vedrebbe che non è di certo dovuto a motivi occupazionali, i più alti dal dopoguerra ad oggi, bensì ai recenti eventi dell’Ucraina e le sanzioni stabilite dagli Usa e dalla Ue nei confronti della Russia, di cui la Germania è il 1° partner commerciale europeo. Già vedo orde di tedeschi ammassarsi sul confine polacco in cerca di pane e possibilità di lavoro. A noi va bene perché siamo divisi da questo Paese “stagnante”, secondo quanto dichiarato dal nostro show man per eccellenza, il venditore di fuffa a cottimo Matteo Renzie, dai monti svizzeri ed austriaci, sennò chissà che non si potrebbero vedere anche per le strade di Milano o Torino, oppure fra le calli di Venezia gentili Fräuleins in cerca di cibo per le proprie famiglie. Già vedo Frau Merkel fortemente preoccupata per questa china che la sua debole economia sta prendendo. Poverina, lei.




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Nemulisse

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