Sono di ieri le notizie del voto contrario della Camera all’arresto del deputato del Pdl Nicola Cosentino e del voto contrario all’ammissibilità del Referendum per l’abolizione dell’attuale legge elettorale, la cosiddetta “porcellum” del deputato leghista Calderoli, da parte della Consulta di Stato. Il primo di fatto ha visto il trionfo del teatrino della nostra politica da strapazzo, portata avanti da gente da strapazzo, messa a scaldare i banchi di Montecitorio da altra gente da strapazzo come loro. Il noto piduista, nonché referente, per aver ricevuto abbondanti fondi per creare il suo impero economico, da parte della mafia, il deputato Sillvo Berlusconi, nonché l’altro noto inciucione celodurista, ruttatore ed elargitore del dito medio alle telecamere, ovvero il sen. Umberto Bossi, assieme ad una schiera di gentucola, come sembrano essersi ridotti i Radicali, nonché assieme ad un folto gruppo di loro sodali di schieramenti vari, hanno dato il meglio di sé votando “no” all’arresto di colui che secondo la magistratura, o meglio, secondo tre giudici, è il referente del clan dei Casalesi in Parlamento. Fin qui la cronaca riportataci da giornali e televisioni, ma in realtà questo episodio è stato semplicemente l’ennesima conferma che il nostro Parlamento altro non è che un’accozzaglia del fior fiore della società italiana, che va dai ladri, ai corrotti e corruttori, ai delinquenti fino alle ballerine e le puttane (non che le due cose spesso non siano unite). Per lo più sembra un circo, visto dall’esterno. Dall’interno, cioé da casa nostra, è una drammatica farsa.
Il secondo fatto del giorno (mai giornata negli ultimi tempi fu più feconda di chicche a livello politico) è stata l’inamissibilità dell’abrogazione, tramite referendum popolare, della legge anche grazie alla quale è possibile vedere il bello spettacolo di cui sopra in Parlamento, cioé quella che ha permesso di creare un Parlamento di nominati dai “signori” della politica e non di eletti dal popolo. Il sospetto che abbia ragione il leader dell’Idv Antonio di Pietro è effettivamente molto forte, cioé che la decisione sia stata presa per fare “un favore” al nostro esimio presidente della Repubblica, re Giorgio Napolitano, che poco avrebbe gradito la possibilità di vedere “in pericolo” l’attuale compagine governativa di “tecnici”, da lui tanto caldeggiata, a causa di uno sconquasso a livello istituzionale creato da questa cosa.
Se a tutto ciò aggiungiamo altre notiziole tipo quella dell'”espatrio” di fondi da parte, proprio della forcaiola Lega nei confronti di Roma ladrona (pecunia non olet, dicevano saggiamente i latini), nonché vessillifera di una politca nettamente contraria a coinvolgere qualunque cosa che contemplasse il recarsi a più di 3 km a sud di Fantasilandia, ops… della Padania, in quel di Tanzania (solo 4,5 milioni di euro dei nostri rimborsi elettorali di cui godono tutti i partiti in barba al referendum sull’abolizione del loro finanziamento pubblico), nonché qualcosina anche in quel di Cipro, sempre abbastanza a sud dell'”isola che non c’è” del popolo leghista, e qualcosina anche in quel di Norvegia, dove i tassi di rendimento sono inferiori a quelli dei fondi d’investimento italiani, ma stanno al “fresco” essendo al Nord, dicevo, se il quadro è questo, mi sembra che altro non sia che la descrizione molto realistica di un bel Paese morto. Amen!
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Nemulisse

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