In un articolo di stamani su Repubblica si riferisce della preoccupazione del presidente del Consiglio italiano circa l’immutata situazione di “attacco”, da parte degli investitori, alle maggiori borse europee, Milano in primis. Sempre nel medesimo articolo, a firma di Carmelo Lopapa, si mette in evidenza che l’esimio economista della Bocconi si è recato a Bruxelles preoccupato di fare fronte comune con i francesi contro l’ostinazione tedesca a non “fare la sua parte”, non pretendendo da parte di tutti i Paesi dell’Unione la riduzione del debito al 60% rispetto al proprio Pil. Ora quello che viene da chiedersi è: costoro, intendo Mario Monti insigne economista, ex Goldman Sachs, il giornalista che scrive l’articolo facendo quasi da “portavoce” del presidente Monti stesso, si sono mai soffermati a pensare a chi ci sia dietro “i mercati”, termine generico usato ed abusato per non fare nomi e cognomi? Ovviamente, almeno il nostro presidente del Consiglio lo sa bene! Non ci vuole un laureato in complesse teorie economiche per capire il “male oscuro” che attanaglia l’Europa. E’ di ogni giorno oramai il balletto di cifre economiche che ci attende ad ogni notiziario e termini quali “spread”, “bund” e “bts” sono diventati di vocabolario comune, anche fra i non “addetti ai lavori”. Quello che nessuno, tranne rarissime eccezioni, dice è che è ormai tempo di porre una barriera all’attacco continuo nei confronti dei Paesi comunitari nel solo modo possibile: iniziare a pensare nel più breve tempo possibile all’unione politica, agli stati uniti d’Europa. Torno a ripetere che difficilmente questo sarà possibile con le attuali leadership politiche nazionali, Merkel in testa, ma tuttavia è il solo modo che si ha per evitare lo smembramento del bel sogno europeo. Certamente non hanno vantaggio a che ciò accada i principali artefici dei “misteriosi” attacchi economici, cioé le banche d’investimento finanziarie che buon gioco hanno, con l’appoggio a remare contro di nazioni da sempre anti-europeiste quali la Gran Bretagna, a smantellare la possibilità di tale unione, ora più che mai, drammaticamente necessaria. Dopo tutto ciò vi saluto: corro a sentire a quanto danno oggi gli scommetittori lo spread tra i nostri titoli ed i bund!
Nemulisse

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