C’ho un grillo per la testa
Breve considerazione sulla vicenda inerente il video che Beppe Grillo ha diffuso in Rete, e che riguarda le polemiche legate alla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il figlio Ciro. Al di là se quest’ultimo sia colpevole o meno, cosa che stabilirà la magistratura, quel che a me colpisce di più non è, come tutto il coro unanime di commentatori in Rete e sui mass media si è prodigato a dichiarare, il presunto sfogo “comprensibile” di un padre esasperato, bensì la tempistica e il messaggio in sé. Il processo, credo, va avanti oramai da un paio d’anni, e come tutti i processi in Italia avrà il suo lungo corso. Dunque non penso che sia questo il problema per uno come l’ex comico. A me, piuttosto, è sembrato un messaggio lanciato volontariamente in pubblico a qualcuno, in modo tale da dichiarare pubblicamente che altri tipi di attacchi nei suoi di confronti (e non del figlio) potrebbero far si che lui si sganci da certi tipi di dinamiche, cui fino ad oggi ha dato il suo consenso. Il fatto che Grillo si sia venduto ai “poteri forti” da un pezzo mi sembra oramai scontato e chiaro a molti, se non a tutti. Ad iniziare dalla sua parte politica, per lo più fatta da incompetenti attaccati come tutti gli altri alla poltrona, e che è stata creata appositamente (come ho detto altre volte) per ingabbiare la rabbia crescente della gente nei confronti di una classe politica italiana fatta di parvenu e venduti in genere. Tuttavia il messaggio lanciato così, all’improvviso, sa tanto di pizzino mafioso, di avvertimento a chi deve capire, come a dire “se mi volete fare le scarpe, sappiate che venderò cara la pelle”. Pertanto fatela finita e non mi attaccate (il figlio è un pretesto). È un po’ come dire in pubblico a nuora perché suocera intenda. Magari mi sbaglierò, ma si sa, io so’ complottista… 😏